“Nel nome della misericordia”
Dimensioni: 70 cm x 70 cm
Tecnica: Olio su tela
Con “Nel nome della misericordia”, ho voluto raccontare un momento di profonda umanità, un istante in cui la luce non solo illumina un volto, ma ne rivela l’anima. Il protagonista della scena è un povero, colto in un gesto di speranza e attesa. Il suo sguardo rivolto verso l’alto racchiude una preghiera silenziosa, un’invocazione alla misericordia, alla benevolenza di chi passa e osserva.
La luce, elemento centrale dell’opera, accarezza il volto del soggetto con delicatezza, enfatizzandone le espressioni e i dettagli che narrano una storia di sofferenza, dignità e resilienza. La scelta dei toni caldi e terrosi del mantello richiama la fragilità della condizione umana, contrapponendosi allo sfondo più scuro che avvolge la scena, simbolo delle difficoltà e delle ombre della vita.
Davanti a lui, un piccolo piattino attende, pronto a ricevere monete, ma nella sua semplicità diventa più di un oggetto: rappresenta l’attesa di un gesto di generosità, il legame tra chi dà e chi riceve. È una richiesta che non pesa, che non invade, ma che sussurra con delicatezza.
Le pennellate precise e definite hanno lo scopo di valorizzare ogni particolare, senza perdere l’intensità emotiva del dipinto. La tecnica ad olio permette di giocare con le sfumature luminose e ombrose, dando profondità alla scena e rafforzando il contrasto tra luce e tenebre. La composizione è volutamente focalizzata sul soggetto, lasciando che il resto dello spazio serva da cornice alla sua espressione, amplificando il senso di intimità e connessione con l’osservatore.
Significato e interpretazione
“Nel nome della misericordia” è più di un’opera figurativa: è un invito alla riflessione sul valore della compassione e della dignità. Il dipinto si pone come una narrazione silenziosa, un frammento di vita che esprime speranza, fede e l’eterno bisogno di umanità. Il contrasto tra la luce che avvolge il volto e le ombre dello sfondo diventa una metafora dell’esistenza, dove anche nella difficoltà può brillare la luce dell’attesa e della fiducia.
Il mio intento, attraverso questa opera, è quello di suscitare emozioni autentiche, di dare voce a chi spesso resta invisibile e di celebrare la bellezza dell’empatia attraverso la potenza dell’immagine. È un dipinto che non solo racconta, ma che chiede a chi osserva di soffermarsi, di sentire e, forse, di agire.”